L’album contiene sessantotto fotografie, tutte scattate con l’ausilio di lunghe esposizioni, da trenta secondi fino a decine di minuti.

Il trascorrere del tempo ha creato queste immagini fondendo innumerevoli unici istanti in un solo quadro dove, a condizione della perdita di identità del singolo istante, si ottiene un unicum visivo capace di porsi al di là del fluire del tempo.

Potrebbe essere questa, una piccola idea di Eternità?
La condizione in cui il movimento del tempo non disperde i suoi attimi passati, ma li conserva, fondendoli con gli istanti futuri per creare, infine, un Reale che non è nessuno dei momenti di cui si compone, ma l’insieme armonico di tutti loro.
Forse si tratta di sola memoria? Credo di no: la memoria è impalpabile, eterea, immateriale; una lunga esposizione vive in una materialità concretamente visiva, capace di renderla oggetto quanto le mani che la stringono o gli occhi che la osservano.

Il motore di questa Realtà, il suo Artefice, naturalmente, sarebbe il Tempo.